Se amate la texture del muschio, il Marimo potrebbe diventare il vostro piccolo talismano domestico: in Giappone, infatti, quest’alga spesso viene associata a sentimenti positivi e a buona fortuna.
Si tratta di un’alga d’acqua dolce (Aegagropila linnaei) che si presenta in forma sferica e morbida al tatto. La sua struttura tondeggiante si sviluppa naturalmente grazie al movimento lento delle correnti lacustri; in casa, diventa un elemento decorativo discreto, che introduce nell’ambiente domestico una nota di natura semplice ed essenziale.
Coltivare il marimo
La sua gestione è facile, ma richiede regolarità. Il marimo va conservato in un contenitore di vetro trasparente con acqua pulita a temperatura ambiente, lontano dalla luce solare diretta e dal calore eccessivo. Bisogna cambiare l’acqua ogni 10-15 giorni: durante questa operazione si consiglia di strizzare leggermente il marimo e di farlo rotolare tra le mani, così da simulare il lavoro che fanno in natura le correnti in acqua, per mantenere la forma sferica e favorire l’ossigenazione della massa vegetale.
Sistemate il marimo in un ambiente luminoso ma non troppo riscaldato: se la sua tonalità dovesse tendere al giallo o al grigio, è probabile che l’acqua sia diventata troppo calda, in questo caso va sostituita subito. Quando invece il colore si presenta di un verde brillante, uniforme e profondo, significa che l’alga è in buona salute.
Per valorizzarne la presenza e rendere l'ambiente di crescita più naturale, è possibile aggiungere al contenitore ghiaia, sabbia o piccoli ciottoli, creando una suggestiva scenografia acquatica.
Coltivare il Marimo richiede pazienza, infatti cresce lentamente, pochi millimetri l’anno, ma proprio per questo si presta a diventare un oggetto di osservazione silenziosa, un dettaglio naturale che invita alla cura, senza richiedere eccessive attenzioni.


