Nell’immaginario comune, i vini delle grandi occasioni sono solitamente vini pregiati e per lo più francesi: un Bordeaux, un Montrachet, uno Champagne. Per chi vuole restare in Italia, un “vino importante” è per esempio un Supertuscan, un Barolo, un Brunello di Montalcino o un Amarone della Valpolicella. Non sempre, però, è il caso di stappare bottiglie di questo genere, soprattutto perché nelle grandi occasioni bisogna cercare di abbinare il vino non solo alle pietanze, ma anche agli ospiti. Se gli invitati con cui si è deciso di condividere il proprio momento speciale non sono bevitori assidui o esperti, è inutile proporre loro un’etichetta raffinata e costosa: non solo non riusciranno a capirne il valore, sia economico sia intrinseco, ma, addirittura, c’è il rischio che a loro non piaccia. In questi casi, si può fare un figurone con vini più “normali” ma di altissima qualità, nonché di ottimo prezzo.
Guida alla qualità
Qualche esempio? Il rosso molisano Tintillia di Norante Di Majo, l’Aglianico del Vulture L’Atto di Cantine del Notaio, un Pinot Nero Barthenau Vigna Sant’Urbano di Hofstätter, lo Chablis di Albert Pic, un Franciacorta (Ca’ del Bosco, Bellavista, Berlucchi, Barone Pizzini, Mosnel, Monterossa), un Trentodoc (Ferrari, Maso Martis, Letrari, Altemasi), oppure anche un Prosecco della Valdobbiadene (Villa Sandi, Bisol, Le Vigne di Alice). Se amate le bollicine e volete restare in Francia, ma cercate qualcosa a prezzi meno impegnativi, al posto dello Champagne potrete servire un Crémant, vino spumante prodotto dai cugini francesi utilizzando il metodo classico (lo stesso dello Champagne), ma al di fuori della regione della Champagne e non necessariamente con le uve classiche Pinot Nero, Meunier e Chardonnay. La qualità è sempre alta, ma il prezzo è più accessibile e nei Crémant si può trovare anche una maggiore diversità di stili e terroir (sono otto le denominazioni e le zone vinicole in cui vengono prodotti in Francia). Questo genere di bollicine, come anche quelle italiane, è perfetto anche per i brindisi di Natale e di Capodanno!
Abbinamenti vincenti
Sulla tavola delle feste, poi, potreste abbinare alle portate grandi vini ma non troppo blasonati e fare un figurone salvaguardando il portafogli. Se il vostro menù sarà di carne, per esempio, via libera ad accompagnarlo con un Barbaresco, un Cannonau di Sardegna, un Primitivo di Manduria, un Nobile di Montepulciano, un Montefalco Sagrantino: tutti rossi di alto lignaggio e di struttura importante. Se il vostro menù sarà invece di pesce, Greco di Tufo, Verdicchio dei Castelli di Jesi o Soave potranno essere vini speciali con cui sicuramente appagherete il palato dei vostri ospiti. Cin Cin!

